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Era estate, a Goteborg.
Una serata d’agosto, quando il sole non tramonta che alle dieci, e la festa cittadina, in pieno fervore per le vie della cittadella del centro. Il mio albergo si trovava proprio a ridosso della stazione, un piccolo e stretto edificio rettangolare incuneato tra gli alti palazzi della cintura urbana. Per raggiungere la CittĂ Vecchia dovevo attraversare il largo selciato delle Ferrovie e scendere nell’interrato dell’ampio centro commerciale Kortedala.
Risalendo, ecco pararsi davanti a me il parco del Porto Vecchio, pieno di teste bionde che si muovevano seguendo il tempo dettato dal gruppo reggae che si stava esibendo sull’enorme palco. E il cielo.
Red.
Spooky.
"The fireball of the sun swallows the skyline in the distance, and is stained only by the small black clouds all around."
considered harmless.
Never seen a sky like that.
And the night fell, meanwhile, over Kortedala neighborhood.
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